IN GUFFANTI IL WELFARE PIACE: CIRCA SETTE COLLABORATORI SU DIECI SFRUTTANO TRA IL 50 E IL 100% DEL CREDITO
IN GUFFANTI IL WELFARE PIACE: CIRCA SETTE COLLABORATORI SU DIECI SFRUTTANO TRA IL 50 E IL 100% DEL CREDITO
IN GUFFANTI IL WELFARE PIACE: CIRCA SETTE COLLABORATORI SU DIECI SFRUTTANO TRA IL 50 E IL 100% DEL CREDITO

Nel business si dice spesso che se una cosa non la puoi misurare non la puoi migliorare. Ed è un principio talmente valido in economia che abbraccia ogni ambito della vita d'impresa. A cominciare dal benessere delle persone: l’aspetto che più di ogni altro promette di avere un impatto, in futuro, sulla competitività delle stesse organizzazioni.  

E proprio da questa riflessione siamo partiti per analizzare l’evoluzione del nostro piano di welfare aziendale, a circa un anno dal lancio ufficiale della sperimentazione. L’obiettivo era - e resta - quello di sempre: migliorare, attraverso una conoscenza più approfondita, la qualità della vita dei nostri collaboratori. Dentro e fuori l’ambiente di lavoro.  

Ci siamo quindi letteralmente messi sulle tracce della nostre persone e basandoci su un’analisi aggregata (quindi anonima) delle loro abitudini sull’utilizzo del credito welfare abbiamo avviato questo censimento. Più semplicemente, volevamo capire quali fossero i servizi più apprezzati, quelli meno utilizzati o quelli più difficilmente accessibili tra i tanti messi a disposizione. Per riuscire a mappare con più accuratezza il perimetro dei bisogni e delle necessità loro e delle loro rispettive famiglie.



 
QUANTO VIENE UTILIZZATO IL PIANO WELFARE IN GUFFANTI

Il primo dato che ci è stato restituito dall’analisi dei dati riguarda l’effettivo utilizzo del credito welfare da parte delle nostre persone. Ed è importante ribadire, a questo punto, in cosa consiste il piano welfare introdotto in Guffanti a inizio 2023.  

Non avendo mai sperimentato prima nulla di così strutturato, abbiamo fin da subito cercato di non disperdere risorse e di concentrarci sugli aspetti essenziali di un piano welfare. Scegliendo quindi di orientare la nostra sperimentazione in sole due direzioni:  

 l’accesso a specifici prodotti assicurativi;
● un credito welfare per l’acquisto di beni, servizi e prestazioni.  

Ed è soprattutto l’analisi sull’utilizzo di questo credito economico, che si somma alla normale retribuzione mensile, a offrirci il primo elemento interessante: ai nostri collaboratori il welfare piace, eccome. Numeri alla mano, vediamo adesso in che modo.

UN QUARTO DELLE GPEOPLE SFRUTTA TUTTO IL CREDITO

Grazie ai dati raccolti in forma aggregata con il contributo del nostro welfare provider (la società che materialmente eroga i beni e i servizi alle nostre persone attraverso una specifica piattaforma digitale), sappiamo ad esempio che circa 1 persona su 4, ovvero il 21,5% dei collaboratori Guffanti, ha utilizzato il 100% del credito a sua disposizione.  

Una percentuale che a occhi inesperti potrebbe non entusiasmare, ma che invece è estremamente positiva, soprattutto se letta alla luce delle difficoltà che incontrano le aziende quando si tratta di fare in modo che le proprie persone sfruttino appieno il credito a loro disposizione.  

E le buone notizie non finiscono qui. Perché ai collaboratori che “hanno fatto il pieno di welfare” si aggiungono i tanti colleghi che fin qui hanno sfruttato il credito per “Più del 75%” e “Dal 50% al 75%”. Che sono, rispettivamente, il 17,6% e il 25,4%. Sommando tra loro questi tre dati, quindi, otteniamo una percentuale a dir poco incoraggiante per essere un’iniziativa al suo primo anno di vita. Significa infatti che il 64,5% dei nostri collaboratori beneficia di una quota di credito welfare che va dal 50 al 100% del totale. Ancora una volta, lasciatecelo dire: niente male!  

Per chiudere il quadro, solo il 13,7% delle nostre persone ha speso “Meno del 25%” del totale del credito welfare a disposizione. Mentre il 21,5% rientra nella forbice di coloro che hanno sfruttato il credito “Dal 25 al 49%”. Numeri su cui certamente dobbiamo riflettere e che rappresentano senz’altro il punto di partenza di ciò che va migliorato. Ma intanto, godiamoci questi risultati.  

Ricapitolando:  

●     100% del credito : 21,5%
●     Più del 75% : 17,6%
●     Dal 50 al 75% : 25,4%
●     Dal 25 al 49% : 21,5%
●     Meno del 25% : 13,7%


I SERVIZI PIU' RICHIESTI DELLA NOSTRA STRATEGIA DI BENESSERE

A questo punto la domanda potrebbe essere: ora che conosciamo quanto credito welfare viene effettivamente utilizzato, come viene speso, poi, dai collaboratori e dalle collaboratrici Guffanti?  

Anche qui, i dati che siamo riusciti ad estrarre in maniera aggregata (sappiamo cioè cosa è statao scelto, ma non chi ha scelto cosa) ci raccontano di un piano welfare utilizzato dalle nostre persone soprattutto per contrastare gli effetti del carovita. L’inflazione è stata senza dubbio l’elemento che ha colpito di più persone e famiglie in Italia negli ultimi tempi, non stupisce quindi che questo credito extra le nostre persone abbiano deciso di spenderlo per allentare un po’ la morsa e dare un po’ di sostegno al proprio reddito.  


Ma anche su questo versante non mancano le buone notizie. Vediamo perché, nel dettaglio:

●  Buoni supermercato: 28%
● Buoni carburante: 28%
● Viaggi e divertimento: 15%
● Altri buoni digitali: 14%
● Previdenza: 6%
● Sport e wellnes: 4%
● Rimborso spese scuola primaria: 2%
● Rimborso spese Università / Master: 1%
● Cultura e formazione: 1%
● Voucher sanitari: 1%  

Insomma, i voucher per coprire le “spese vive” sono stati i più utilizzati (ripetiamo: senza troppe sorprese visto il periodo), eppure incoraggia non poco la percentuale di chi ha scelto di cogliere la funzione “sociale” di questo piano welfare. In particolare, piace vedere che il 15% delle nostre persone abbia investito una parte del proprio credito per “viaggi e divertimento”. Un dato significativo, che se sommato al 4% di chi ne ha fatto un uso ricreativo in “sport e wellness”, e a quell’1% che ha scelto di investire in “cultura e formazione”, ci porta rapidamente a quota 20%. Niente affatto trascurabile.

 
IL BENESSERE DELLE NOSTRE PERSONE E' SEMPRE IN CANTIERE

Tirate dunque le somme, e spiegate tutte le eccezioni del caso, per questo primo anno di sperimentazione del nostro piano welfare possiamo dirci più che soddisfatti.  

È ovvio che in Guffanti il benessere dei nostri collaboratori è sempre in cantiere, e quindi al netto delle soddisfazioni pensiamo già a quali potrebbero essere i correttivi da apportare a questa sperimentazione. L’impegno, dunque, è quello di migliorare l’offerta di beni e servizi, stimolando in quest’ottica anche il partner nell’individuazione di soluzioni che rispondano più efficacemente ai bisogni della popolazione aziendale.  

Sul fronte obiettivi futuri, le attenzioni saranno rivolte a consolidare e anzi aumentare la percentuale di chi ha sfruttato il 100% del credito. Un primo passo in questa direzione può essere riflettere sulla quota di collaboratori che ha già utilizzato più del cinquanta per cento, o addirittura più del 75%, e ha già abbondantemente sperimentato i vantaggi di questa attenzione dell’azienda nei loro confronti. Ma l’attenzione non può mancare - e non mancherà - anche verso quei colleghi e quelle colleghe che hanno sfruttato solo parzialmente gli investimenti rivolti al loro benessere. Perché ne colgano presto l’importanza.  

E infine aumenteremo la comunicazione, introducendo anche delle “pillole di benessere” nella nostra strategia di comunicazione interna. Una piena consapevolezza è in fondo sempre il primo passo nella giusta direzione. Perché se è vero che una cosa che non si può misurare non si può migliorare, è vero anche che non si può pensare di misurare quello che non si conosce