C’è qualcosa di mistico
nel modo in cui Lorenzo Gregorio
racconta di come è arrivato, a 26 anni, a lavorare nell’ufficio tecnico di
un’azienda del settore immobiliare. E non è difficile capire il perché. Che le
vie dell’edilizia fossero infinite, in Guffanti lo sapevamo da un pezzo. Eppure,
il salto che ha portato questo ragazzo dallo studio delle scienze ambientali a
disegnare progetti edili nel nostro ufficio tecnico è qualcosa che si può
spiegare davvero soltanto con strumenti che vanno al di là dell’ordinario.
«Non saprei dire cosa c’è in questo settore che mi attira tanto - ci ha raccontato nella chiacchierata fatta per il progetto GPeople, dedicato alla vita e al lavoro delle persone in Guffanti - ma per me è stata sempre come una specie di vocazione. Era come se me lo sentissi, come se avessi saputo in partenza che prima o poi avrei fatto questo!».
Entrato in Guffanti nella primavera del 2022, all’inizio Lorenzo è stato una delle giovani leve il cui lavoro contribuiva al funzionamento dell’ufficio Superbonus. «Ero alla mia prima esperienza professionale e quello che più mi ha impressionato, ripensando a quei giorni, è stata la naturalezza con cui i colleghi mettevano il loro sapere a disposizione di chi, come me, entrava in un’azienda solo in quel momento. È stato come se ci fosse un protocollo per regolare questo scambio tra i colleghi più esperti e quelli più giovani, invece era tutto spontaneo. Ma io, questo, in quei giorni non potevo saperlo. Oggi invece posso dire che questa disponibilità e questo supporto tra colleghi è una delle caratteristiche più belle qui in azienda».
Nel racconto di Lorenzo le persone hanno un ruolo centrale. Ma non ci sono solo loro a contribuire a rendere fino ad ora questo percorso un percorso di valore. «Un’altra cosa che mi è rimasta impressa dei primi mesi è che tutto intorno a me mi faceva sentire all’altezza di quello che stavo facendo - ha aggiunto - In anche in questi anni non mi sono mai sentito fuori posto o non in grado di fare qualcosa che mi veniva richiesto. Certo, io ho dovuto metterci del mio, mettermi all’ascolto. Ho imparato tante cose nuove rispetto a quelle che sapevo per essere sempre al passo con le richieste, ma non c’è mai stato un momento in cui ho pensato di non riuscire a cavarmela». E oggi che sono quasi tre anni che è parte integrante del gruppo, per Lorenzo non è difficile immaginare che tipo di Guffanti potrebbe trovarsi davanti, tra qualche anno.
«Sto vedendo la volontà di investire molto nella digitalizzazione - ci ha detto - quindi immagino di far parte in futuro di una Guffanti sempre più moderna, tecnologica, un posto in cui è più facile reperire e trasmettere informazioni da un ufficio all’altro. In cui saranno digitalizzate ancora più procedure rispetto a quanto non avviene già oggi». Un tema, quello dell’organizzazione del lavoro, che in qualche modo lega passato e presente nella Guffanti vista da Lorenzo. «Uno dei primi consigli ricevuti, ma anche uno dei più utili appena entrato in azienda, riguardava proprio il modo in cui avrei potuto ottimizzare il mio impegno per migliorare la qualità del lavoro che facevo. Mi ha aiutato a capire quali sono le priorità per l’azienda e a gestire il flusso delle attività in funzione di quelle. Ma di consigli ce ne sono stati tanti perché, come dicevo, c’è sempre stata una predisposizione all’aiuto reciproco, qui dentro, che non va data per scontata».
Inevitabile, dopo queste parole, un ultimo pensiero dedicato ai colleghi. Colleghi, al plurale, perché quando gli chiediamo se c’è stata una persona più di altre a cui rivolgere il proprio “Grazie!” all'interno di Guffanti, Lorenzo confessa che non riuscirebbe a individuarne una soltanto. «Sono due quelle a cui devo molto qui dentro, non fatemi scegliere per favore: Samuele Briacca e Radi Jawad: perché ci sono stati, in momenti e in modi diversi, tutte le volte che ne avevo bisogno.»