Ci sono molti modi di
entrare nel mondo Guffanti. Uno di questi è l’amore. Non ridete! Non per
Guffanti (non siamo ancora arrivati a tanto!), ma per il proprio partner. Ed è
quello che è successo a Tiziana Tibullo,
che Guanzate non sapeva di preciso nemmeno dove fosse.
Figuriamoci se poteva
immaginare, un giorno, di andarci a lavorare. Lei che un lavoro lo aveva, e
buono, a Milano. Dopo il diploma di ragioneria, l’esperienza all’interno di
importanti studi commercialisti. Fino a quando, appunto, non è arrivato il
momento di spostarsi per costruire qualcosa di personale. E qui inizia anche la
sua storia in Guffanti. Una storia cominciata sotto una strana stella.
“Sono entrata il 2 Marzo 2020 e il 14 dello stesso mese ci hanno chiuso
per l’emergenza Covid - ricorda oggi sorridendo - Quindi posso dire di aver conosciuto la Guffanti di prima e quella del durante. Ma non mi chiedete come sarà quella del dopo perché davvero non saprei dirlo: sono una
persona abituata a vivere giorno per giorno. Anche sul lavoro.”
Una dote, questa di vivere alla giornata, che deve esserle servita parecchio, in quei suoi particolari, primi mesi in Guffanti. “Venivo da un altro mondo, quello degli studi commercialisti, e il passaggio come impiegata contabile in un’azienda non è stato semplice. In più, nel giro di pochissimo tempo ci siamo trovati nella centrifuga del Superbonus: che momento! È stata una fase molto sfidante, non avevamo il tempo di pensare ad altro che non fosse legato a cogliere tutte le opportunità che si aprivano. Per fortuna venivo da un certo tipo di ‘inquadramento’ e in quei mesi ho avuto chi mi ha teso più di una mano in Guffanti”. Tiziana abborda cosi, parlando dei suoi primi giorni in azienda, un tema che sta emergendo sempre più spesso nelle conversazioni fatte per il progetto GPeople: quello della collaborazione tra le persone.
“Questa è una di quelle aziende che se hai bisogno di aiuto lo trovi sempre. I colleghi, soprattutto quelli con più esperienza, ci sono sempre se alzi la mano e chiedi supporto, e anche per me è stato così - ci ha raccontato - Però è anche il tipo di azienda in cui, a un certo punto, devi darti da fare e mettere a frutto gli insegnamenti ricevuti. Nel senso che arriva un momento in cui il tutoraggio giustamente finisce e bisogna metterci del proprio, mostrarsi intraprendenti e non essere mai passivi. Senza però strafare. Anzi, soprattutto senza strafare. Forse il più grande insegnamento ricevuto in questi cinque anni è stato proprio: ‘fai il tuo al meglio delle tue possibilità, senza avere la pretesa di insegnare niente agli altri, mantenendo sempre un profilo basso e mai mettersi al centro dell’attenzione’. Ancora oggi mi sembra un insegnamento valido, che mi sentirei di offrire a mia volta a chi guarda questa azienda in cerca di una opportunità professionale”.
Visto che è Tiziana a entrare in argomento, le chiediamo di raccontarci quali parole sceglierebbe per descrivere l’esperienza di lavoro in Guffanti a un potenziale nuovo collega. “Beh, direi che Guffanti è il modo migliore per conoscere il mondo del lavoro e per imparare a integrarsi - ci dice senza esitazioni - Perché siamo una realtà in cui ci sono molte persone e bisogna orientarsi in fretta, per capire non solo il lavoro che dovrai fare, ma anche le dinamiche aziendali. E poi, soprattutto se si è giovani, questa azienda è perfetta per imparare a responsabilizzarsi”. Cinque anni in azienda sono abbastanza per capire su chi contare.
E quando le chiediamo di dirci verso chi si sente più grata, Tiziana apre un sorriso che sembra cercare di contenere un sacco di persone. Comprese quelle con cui ha condiviso un pezzo del suo percorso e che ora non fanno più parte del team Guffanti. “Il mio grazie è per tutti quelli che in questi anni hanno creduto in me. Penso ai colleghi che non sono più in Guffanti e che hanno assistito al mio cambiamento e mi hanno incoraggiato e sostenuto, ma anche a chi in Guffanti c’è ancora, come Laura Bernasconi, e come tutti i colleghi dell’ufficio amministrazione con cui condividiamo il percorso ogni giorno”.