Scegliere tra mutuo a tasso fisso o variabile non è facile.
Ognuna di queste soluzioni ha dei pro e dei contro che spesso sono legati a
fattori soggettivi e personali.
Oltre alle soluzioni più note, negli ultimi anni gli
istituti di credito hanno cominciato a offrire due nuove tipologie di
finanziamento per l’acquisto di beni immobili.
Una di queste è il mutuo green, caratterizzato da
condizioni agevolate e destinato ad assicurare un miglioramento dell’efficienza
energetica dell’abitazione di almeno il 30% o all’acquisto di immobili in
classe A o B. Per maggiori informazioni, abbiamo pubblicato un articolo
dedicato a questo link [https://www.guffanti.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/306].
La seconda novità introdotta dalle banche è il mutuo a
tasso variabile CAP (o capped rate): un tipo di finanziamento che
unisce i vantaggi del tasso fisso e di quello variabile.
Il mutuo CAP è una tipologia di mutuo che, in condizioni
normali, ha le stesse caratteristiche di un mutuo a tasso variabile.
La differenza sostanziale è il fatto che l’interesse sul
debito non possa superare una determinata soglia fissata dalle parti.
Rispetto al tasso variabile quindi gli interessi non saranno strettamente
indicizzati al tasso base, seguendone costantemente l’andamento, ma si
arresteranno nel caso in cui dovessero raggiungere la soglia pattuita.
La presenza del CAP è un’importante garanzia per chi contrae
il mutuo in quanto anche se la rata dovesse aumentare o diminuire, non supererà
mai il tetto massimo prestabilito, che è conosciuto dal debitore già a partire
dal momento in cui sottoscrive il contratto.
Come anticipato, il vantaggio maggiore del mutuo a tasso
variabile CAP è la possibilità di avere una garanzia sulla rata massima mensile
applicata.
Il risvolto è il fatto che, rispetto a un normale mutuo a
tasso variabile, avrà dei costi leggermente più elevati:
l’istituto di credito che concede il finanziamento infatti applicherà uno spread (lo spread è una maggiorazione che
si applica ad un tasso di riferimento che generalmente è il tasso Euribor )
superiore e probabilmente fisserà un floor (ovvero la soglia minima del tasso,
sotto il quale non può scendere) più alto.
Con un andamento dei mercati lineare, il mutuo variabile con
CAP è uguale ad un semplice variabile, fino a che il tasso di interesse non
raggiunge la soglia limite: se il tasso di riferimento (solitamente l’Euribond)
è inferiore al livello del capitalization rate, il calcolo della rata
avverrà quindi regolarmente, applicando i parametri del tasso variabile. Se
viceversa il tasso base dovesse superare il limite concordato, si applicherà il
tasso soglia, fino a quando il tasso non torna al di sotto del valore massimo.
Come per le altre tipologie di mutuo, ogni banca ha delle
particolarità che caratterizzano i requisiti e i vincoli per l’erogazione.
La maggior parte delle banche adotta questo tipo di criteri:
·
La rata mensile del mutuo non deve superare 1/3
del reddito mensile del/dei richiedente/i del mutuo, al netto di altri
finanziamenti aperti;
·
L’importo richiesto alla banca non deve superare
l’80% del totale dell’importo versato per l’acquisto dell’immobile (esistono ad
ogni modo istituti che derogano a questo limite);
·
L’importo versato per l’acquisto dell’immobile
deve riflettere il valore effettivo dell’immobile.
Il tasso variabile con CAP rappresenta certamente un buon
compromesso tra finanziamento a tasso fisso e variabile: si possono sfruttare
infatti sia i vantaggi del tasso fisso, ovvero la garanzia di una rata
massima definita, sia quelli del tasso variabile, ovvero un interesse in
linea con l’andamento dei mercati.
Visto il costo leggermente superiore rispetto ai canonici
mutui a tasso variabile, è sempre utile vagliarlo sulla base del proprio piano
di ammortamento.
Tale tipologia di finanziamento risulta comunque spesso
vantaggiosa per finanziamenti di durata superiore ai 20 anni; inoltre, nello
scenario economico attuale caratterizzato dall’aumento progressivo dei tassi di
interesse, può risultare una scelta conveniente per coloro che non vogliono
rischiare di avere delle rate mensili al di sopra delle proprie capacità
reddituali.
Se vuoi confrontare le soluzioni a tasso fisso o variabile,
puoi visitare questo articolo che le spiega nel dettaglio [https://www.guffanti.it/it/news/mutui2022].