Se gli chiedi di descriversi, lui prima arrossisce, poi, con una calma inusuale per un ragazzo di 22 anni, ti risponde: “una persona tranquilla”. E tu gli credi. Perché Giuseppe Boria, che fa parte delle GPeople dal 2021, è proprio quel genere di ragazzo posato e riflessivo che trovi in piccola percentuale in ogni generazione. Perfino l’ultima, che invece immaginiamo tutta plasmata sui tempi e sulla reattività del digitale. Diploma di ragioneria in tasca, i primi passi in Guffanti li muove nell’Ufficio Superbonus. Ma è una parentesi, prima di trovare la sua dimensione tra i dati dell’Ufficio Amministrazione.
“Il primo ricordo positivo dell’azienda è legato al modo in cui sono stato accolto - ci ha raccontato - Fin da subito ho trovato persone disposte a condividere senza problemi la loro esperienza e le loro conoscenze, sul ruolo ma anche sul modo in cui si lavora in Guffanti. Poi ho capito che la mia non era una questione di fortuna, ma che qui dentro è la regola. Anche quando non c’è un rapporto personale stretto, tra colleghi c’è una solidarietà e un supporto massimi. È il denominatore comune delle persone che lavorano in questo gruppo”. Un trasferimento di competenze e di cultura organizzativa che per Giuseppe è la chiave della Guffanti di domani. “Negli ultimi anni sono entrati in azienda molti giovani ed è utile sapere di avere qualcuno di più esperto pronto a correggerti, quando serve. È valso per me, ma vale anche per tutti quelli che si uniranno a noi nei prossimi anni. Ad esempio, io all’inizio ero molto frettoloso, convinto che ‘fare prima’ volesse dire ‘fare meglio’. Ovviamente non è così, ma c’è sato chi mi ha spiegato perché stavo sbagliando. E lo ha fatto affiancandomi nelle attività quotidiane. Per questo, se oggi devo dire ‘Grazie’ a qualcuno, lo devo a quei colleghi che mi hanno supportato quando c’è stato più bisogno: quindi grazie ad Alessandro Montani e Mirco Novella”.